Frammento del film Europa '51 girato a Primavalle - queste scene sono girate a Largo Federico Borromeo dal regista Roberto Rossellini.
Una donna. La sua voglia d'amare. Il crudele rifiuto della società...
EUROPA '51(The Greatest Love) Drammatico (Italia 1952) B/n. 110'
Regia Roberto Rossellini
Sceneggiatura Sandro De Feo, Mario Pannunzio, Ivo Perilli, Antonio Pietrangeli, Roberto Rossellini
Fotografia Aldo Tonti
Musica Renzo Rossellini
Personaggi e interpreti
(Irene) Ingrid Bergman, (Hospital Priest) Alfred Brown, (Michele) Sandro Frachina, (Andrea) Ettore Giannini, (George Girard) Alexander Knox, (Passerotto) Giulietta Masina, (Ines) Teresa Pellati, (Dottore) William Tubbs
Irene è l'elegante consorte di un industriale americano. Vive a Roma. Dove si consuma la tragedia. Il suo figlioletto si suicida all'improvviso. Si sentiva solo e trascurato dalla famiglia. Un dolore inconsolabile per la donna. Una vita difficile da recuperare, quella di Irene.
Forse per reazione, forse suggestionata dal carisma di un cugino comunista, da sempre impegnato nel sociale, la poveretta cerca di distrarsi dal pensiero del suo ragazzo. E si tuffa nelle opere caritatevoli. Ha bisogno di occuparsi del prossimo. E sulla sua strada incontra una vedova con un bambino a carico. Irene si lancia in una crociata missionaria. Vuole aiutare i due con tutta se stessa. E nel cammino che la porterà alla follia, s'immedesima a tal punto con la donna, da assorbirne la frustrazione. Ella, infatti, lavora in fabbrica. Ai limiti della sua forza fisica.
La dedizione di Irene ai bisognosi la spinge al punto di far fuggire un carcerato. Ma la bloccano in tempo. Irene è troppo fragile, ormai, troppo sola e distrutta dagli eventi per farcela. Per aiutare qualcun altro al di fuori di se stessa. E quella società a cui cerca di essere utile, preferisce isolarla. Cacciarla via. Primo fra tutti suo marito, che non vuole altri scandali. E la fa rinchiudere a vita in manicomio.
Il film è uno dei più efficaci ritratti di donna di Roberto Rossellini. Austero, sobrio, definito dalla critica ai limiti dell'ascesi. Alla fine del neorealismo, il personaggio di Irene suscita ancora discussioni sul suo significato: pazza o santa...
Inizialmente la sceneggiatura è stata scritta da Massimo Mida e Antonello Trombadori, poi rielaborata dai cinque sceneggiatori ufficiali. Lo scrittore Giancarlo Vigorelli interpreta la parte del giudice.
Questo film è il diciassettesimo lavoro di Rossellini dietro la macchina da presa. Per la moglie Ingrid Bergman, invece, è la ventiseiesima interpretazione.
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